Quando parliamo della Tecarterapia come facciamo in questo articolo parliamo praticamente di una terapia che ormai molte persone conoscono anche per sentito dire e magari sanno che comunque è coinvolto rispetto alla stessa uno specialista che può essere molto importante e stiamo parlando della figura professionale del fisioterapista.
Fisioterapista che in questo caso dovrà utilizzare una apparecchiatura specifica che avrà appreso ad utilizzare e comunque la cosa positiva è che si sta parlando di una terapia non invasiva che può velocizzare la guarigione di uno o di una paziente e molti professionisti nel settore quando scoprono la stessa rimangono sorpresi in positivo per le sue potenzialità.
Questo soprattutto per quello che già dicevamo e cioè che non è invasiva e comunque si basa sull’utilizzo di radiofrequenze che riescono a stimolare una risposta biologica sia nei tessuti superficiali che in quelli più profondi.
Tra l’altro parliamo di un qualcosa che non è così nuovo anche se si è diffuso negli ultimi decenni e in realtà gli studi arrivano dalla fine dell’Ottocento e all’inizio questa terapia veniva utilizzata per gli infortuni degli sportivi professionisti.
Mentre gli specialisti nel settore con il tempo si sono resi conto che la stessa poteva essere utile per varie categorie di persone e pensiamo alle persone anziane o persone che soffrono di artrosi che possono essere persone di tutte le età.
Non è facile parlarne dal punto di vista tecnico se non siamo degli esperti nel settore, però possiamo dare una definizione che riguarda un trasferimento energetico che viene seguito attraverso un apparecchio elettromedicale grazie alla regolazione dell’intensità delle frequenze e può agire in quei tessuti che sono infiammati o lesionati senza fare danni di nessun tipo.
Queste onde radio quando entrano in contatto con quei tessuti generano calore andando in profondità e guarendo gli stessi e questo grazie ad un processo di aumento di vasodilatazione e di microcircolazione.
Non è un caso che la stessa venga presa in considerazione, per esempio, quando ci sono persone che hanno dei traumi o degli ematomi o delle patologie con delle infiammazioni e quindi in varie situazioni diverse.
Sono molti i professionisti che prendono in considerazione la possibilità di utilizzare la Tecarterapia
Come dicevamo dal titolo di questa seconda parte sono vari i professionisti che potrebbero prendere in considerazione la possibilità di utilizzare questa terapia di cui parliamo, soprattutto quando si trovano davanti ad un paziente che ha subito un trauma.
Quando succede questo nei primi giorni e nelle prime settimane la persona potrebbe avere molto dolore e quindi un fisioterapista avrebbe più difficoltà a poter intervenire con le manipolazioni, con i messaggi e con gli esercizi.
Per questo motivo questa tecnica può essere utile per far diminuire il dolore e l’infiammazione in modo che il paziente prenda anche fiducia rispetto al suo percorso di guarigione.